mercoledì 7 febbraio 2007

Oggi ho pagato le tasse universitarie.

Ebbene si. Non ho ancora finito i miei studi, nonostante io lavori già...che poi "già" non vuol dire assolutamente nulla, visto che avrei GIA' dovuto finire da un pezzo. Ma mi piace pensare di essere tagliato per qualcosa di più che il mero ottenimento di un titolo di studio, tra la folla di parenti vari ed eventuali che si complimentano con te e possono dire di avere, chessò, un nipote ingegnere...che poi un pochino pure mi vergogno, avendo io stesso un'idea dell'ingegnere come una persona non troppo versatile, un po' nerd, che ragiona a blocchi e ad algoritmi...e soprattutto con un pessimo gusto nel vestirsi. La matematica, pensavo questa mattina, mentre buttavo via il mio denaro donandolo alle ricchissime casse del politecnico, è ovunque. E nella maggior parte dei casi riesce a stimolare il mio pigro intestino. La matematica (intesa nel senso più ampio del termine) discretizza tutto...spiega tutto quanto con numeri e lettere (che rappresentano anch'esse dei maledettissimi numeri)...la trovo decisamente arrogante.
Però...però...
Lo spazio è geometria.
La geometria, matematica.
C'è chi ha disegnato lo spazio e ciò che è racchiuso in esso con genio ed originalità, peculiarità di artista, il cui contrario, sul dizionario dei sinonimi e contrari, credo sia proprio ingegnere (per tornare alla polemica di prima...oggi va così).
In sostanza, alla fine di questo incomprensibile ed assolutamente inutile discorso, fa capolino un ometto dal nome M.C. Escher.
Questi prende la geometria, se la studia per bene, la usa dove gli serve e bara quando gli va di barare.
Il risultato è meraviglioso...


...nonostante sia matematica.


P.S.
Vabbè, poi ci sono i malati di mente...




4 commenti:

Giulia K. (aka MeiMei) ha detto...

CAro Marco, da amante di Escher, ingegnere e amica del GIna ti confido che:essere ingegneri non e' poi cosi male. OK ti fotti ogni possibilita' di sfuggire dal metodo e ripudi ogni discorso non absato sull alogica, ma d' altro canto metti sempre in discussione tutto e non credi piu a niente, il ch emipare un bel connubio. I numeri sono un alfabeto molto piu ricco delle lettere. E non sempre usarli per spiegare la realta' significa discretizzarla. Anzi. A volte significa darle un ulteriore dimensione. A volte significa poter cogliere delle sfumature nascoste ad occhi non preparati. Ho iniziato ingegneria perche' volevo avere la possibilita' di capire un mondo, qeullo scientifico, che ha bisogno di tempo ed esercizio per essere compreso anche in minima parte. Dopo un lungo periodo di rifiuto mi rendo conto ch e non varei potuto fare altro. O forse si.

Marco ha detto...

E' stata un'ottima scelta la tua, ma solo per il tuo essere già in partenza un pochino ingegnere. Trovo che ogni persona abbia un, per così dire, talento. Essere portati per qualcosa piùttosto che per altro, penso sia normale. Io ho scoperto di non disdegnare affatto il metodo scientifico, ma di preferire, talvolta, discorsi non prettamente logici. L'ingegnere è una macchina programmata per fagocitare dati, elaborarli e digerire una soluzione, secondo schemi ben precisi. Ecco, sono sincero Giulia: io odio gli schemi. Odio la simmetria (anche se mi piace Escher), perchè davvero poco applicabile alla nostra vita di essere umano. Io credo nell'istinto, che nella maggioranza dei MIEI casi ha vinto sulla ragione...credo nell'irrazionalità assoluta delle emozioni. Anni fa, uno dei miei più cari amici, ingegnere, dopo essersi preso la sua prima sbronza, tornando a casa a piedi, si ripeteva ad alta voce (credendo di pensarlo solamente) "Devo andare dritto...devo andare dritto..." come se la potesse controllare con la ragione qualcosa che avrebbe dovuto viversi così come veniva. La sostanza dell'ingegnere la vedo un po' così.
Cerchi il metodo anche quando non c'è. Mettere in discussione le cose è da persone profondamente intelligenti, ma non è tutto da discutere. Fatti delle domande, ma non cercare SEMPRE le risposte. E credi a tutto quello che ti emoziona...i miei sogni non sono semplici impulsi nervosi e sterile chimica...sono la cosa più preziosa che possiedo.
Le persone sono dunque portate per certe cose. Io non lo sono per l'ingegneria. Forse è questo il succo di questo lungo e noioso (il mio!) discorso.
Il tono del mio post era scherzoso e ti chiedo scusa se ti ha anche infastidita minimamente...a volte mi sento in diritto di scherzare sulle cose che mi riguardano direttamente, senza dar troppo peso al fatto che potrebbero riguardare non soltanto me.
Ingegneria come?
P.S.
Dai però! E' vero che gli ingegneri non sanno neanche abbinare due colori del loro guardaroba. Di questo me ne devi dare atto...su!
;)

Giulia K. (aka MeiMei) ha detto...

Ma scherzi? Il tono del mio commento era altrettanto scherzoso . Ok rivestito da sermone. CHiedi al Gian che tipo di persona sono. Ti dico solo che nessuno crede io sia veramente ingegnere. Comunuqe
non solo gli ingegneri non si sanno vestire ma nell amaggior parte dei casi non si lavano neppure. COmunuqe sono biomedico. O biocoso come ci chiamano al poli.
PS. Quando dovevo decidere cosa fare della mai vita ho scelto la cosa a cui ero meno portata. MAsochismo allo stato puro.

Marco ha detto...

"Ti dico solo che nessuno crede io sia veramente ingegnere."

Abbiamo qualcosa in comune, cara biocosa bostoniana!
Ah, ma cosa ci fai fin laggiù?
Devo parlare più forte o mi senti bene?
Sei lontanissssssima...
:)