domenica 26 luglio 2009

In fondo basta poco.


Gli ingredienti sono semplici e li potete trovare in qualsiasi supermercato.
Ocorre un'autostrada, un'auto, un bel fine settimana da cui tornare, un po' di solitudine, un album degli Smiths (nel mio caso The Queen Is Dead), una spolverata di sole che rende rosse le nuvole al tramonto e dell'aria estiva.
Se miscelati con le giuste misure, può venire fuori un viaggio gustosamente malinconico ma non triste. Di quelli che si vorrebbe condividere con qualcuno ma nel momento in cui non si fosse più soli, la magia del momento verrebbe meno. E quindi va bene così. Lo condivido a posteriori con te che stai leggendo.
Guarda che lo so che succede anche a te di tanto in tanto, ragazzo...

mercoledì 22 luglio 2009

Strano ma...


...è così.
Scrivo per me in questo istante, sicuro del fatto che nessuno leggerà queste righe, se non per sbaglio, fra molto tempo.
E' strana anche quest'esigenza nel farlo, non perchè qualcuno possa spendere qualche istante del proprio prezioso tempo in questo mio spazietto intimo. Più che altro è per la possibilità che questo accada. Ma non deve per forza succedere perchè io mi senta già appagato.
Immaginate di poter spedire nell'etere un messaggio, qualsiasi esso sia, magari una canzone che amate, una frase importante del vostro fidanzato, un pensiero partorito in una sera solitaria, una frase sentita in un film che vi ha commosso e avreste voluto scrivere voi, e che questo possa girare all'infinito sopra le nostre teste, nell'aria che respiriamo e che potenzialmente possa passare inavvertitamente attraverso le orecchie di qualcuno per essere così finalmente (o anche no) udito. E' affascinante. E ti fa stare bene. Ti libera di qualcosa che avevi dentro e che pesava molto più dell'aria che esso sta attraversando in questo preciso istante, come una meteora luminosa che non si esaurisce però.
Così posso spedire nell'etere l'idea della possibilità di spedirvi un messaggio senza però farlo davvero...o magari lo sto facendo.
In ogni caso sto già meglio.