lunedì 11 febbraio 2008
Place to call my home
"Posso sentire la terra che si muove
Posso sentire la strada che chiama
Posso sentire il sapore del partire e del polline
Il prezzo della benzina presto salirà
E sulla strada troveremo la nostra casa
Troveremo un luogo dove stare soli
Tutto quello che volevo era vagare
Trovare un posto da chiamare...
Posso sentire il cielo che cade
Posso sentire la musica che risuona
Il sapore dei rifiuti, l'uomo sta predicando
La fine è vicina, ma fuori portata
E sulla strada troveremo la nostra casa
Troveremo un luogo dove stare soli
Tutto quello che volevo era vagare
Trovare un posto da chiamare...
Posso vedere quelle cose cambiare
Sento qualcuno che sta dicendo
"Non puoi mettere un ritornello mobido
Quel qualcosa è sbagliato nel mio cervello"
Ma sulla strada troveremo la nostra casa
Troveremo un luogo dove stare soli
Tutto quello che volevo era vagare
Trovare un posto da chiamare la mia casa
Tutto quello che volevo era vagare
Tutto quello che volevo era vagare
Tutto quello che volevo era vagare
E trovare un posto da chiamare la mia casa"
Dan Sartain "Place to call my home", dall'album "Dan Sartain Vs. The Serpientes", per qualche dì nella rubrichina "Sto ascoltando...", alla destra dello schermo...
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5 commenti:
Non riesco ancora a capire se mi piace di più il vecchio o il nuovo...
credo che tu abbia sbagliato blog col tuo commento ahahahah
bello!
niente male!
Tschüss
"E sulla strada troveremo la nostra casa / Troveremo un luogo dove stare soli"
Trovare la propria casa. Che gran cosa. E che gran cosa quella solitudine. Che vera e propria solitudine non è, almeno non nel senso negativo. E' una solitudine sana, circondata da tante cose e tante sensazioni. E' una solitudine che, con le persone giuste, fa tanta compagnia. Almeno quella solitudine che sogno in un futuro di fare mia.
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