lunedì 28 luglio 2008

Chiedo scusa...

...se manco da parecchi giorni, ma il tempo è tiranno, specialmente quando si ha un lavoro che per un motivo o per l'altro non permette di fare quello che si vorrebbe.
Nessuna particolare novità da queste parti, e nemmeno troppe cose da scrivere.
Molti amici mi chiedono se io stia continuando a collaborare nel mio piccolo con Frequenze Indipendenti. A tal proposito vi lascio i link alle cose che mi hanno pubblicato, consigliandovi però di dare un'occhiata quotidianamente, se volete ottimi consigli musicali e non soltanto.

N.E.R.D "Seeing Sound"
The Great Otis Redding Sings Soul Ballads
Frequenze Fashion News
Please Cover Me pt.3
L'Angelo con il Fonografo
Battiti da Dancefloor
A Rebel Without a Cause

Questo è quanto.
Più che altro per farvi sapere che comunque sono ancora vivo e vegeto, e che tra un mojito e l'altro cercherò di trovare il tempo per rompervi le palle!
Con affetto ed immutata stima, il vostro Marco.

venerdì 4 luglio 2008

Madeleine...


Pochi giorni fa stavo leggendo un bel libricino, una biografia di un jazzista italiano.
L'autore del libro cita un disco del sopracitato jazzista come la sua personalissima "madeleine", con la particolare accezione proustiana.
Il senso era quello di risveglio di un ricordo lontano, spesso legato alla nostra infanzia, che un sapore (proprio come quello delle madeleine, dolce tipico del nord della Francia) o un profumo riescono a destare. Un attimo soltanto è il tempo richiesto perchè questo misterioso meccanismo si inneschi ed inesorabilmente ci costringa ad affondare nel ricordo, come in insidiose sabbie mobili.
Dimenarsi è soltanto peggio.
Lasciamoci andare una volta, senza fuggire come al solito...sprofondiamo e se necessario muoriamo di nuovo. Avremo una vita più interessante da raccontare ai nostri nipotini.
Questa mattina mi sono svegliato nel mio lettone. C'era stranamente un'aria fresca che entrava dalle finestre. Se la notte è silenziosa, il mattino è la parte del giorno più delicata per i rumori. Così dalle stesse finestre da cui entrava l'aria, sono venuti a darmi il buongiorno gli urletti striduli delle rondini.
Avevo poco più di 6 anni e spesso passavo intere giornate estive in compagnia dei miei nonni. Loro hanno sempre (da che ho memoria io) abitato in centro, qui a Casale Monferrato. 25 anni fa le rondini riempivano il cielo con i loro inconfondibili profili. Il loro era il suono che mi accompagnava in via Trevigi, o in via Saffi, per mano a mio nonno, a comprare qualcosa al mercato di piazza Castello...o a fare qualche lavoretto nel suo laboratorio, sopra la sagrestia della chiesa di S.Caterina.
Le madeleine giocano sul pericoloso equilibrio che rimane tra i bei ricordi e la nostalgia, ogni tanto un po' dolorosa.
Chissà quante madeleine avrete voi...


[...] in una giornata d’inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po’ di tè. Rifiutai dapprima, e poi, non so perché, mutai d’avviso. Ella mandò a prendere uno di quei biscotti pienotti e corti chiamati Petites Madeleines, che paiono aver avuto come stampo la valva scanalata d’una conchiglia di San Giacomo. Ed ecco macchinalmente oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di Madeleine. Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito resi indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa [...].
Marcel Proust