giovedì 30 agosto 2007

Richard Hawley "Lady's Bridge"


Costruiamo migliaia di ponti, nonostante non siamo nè ingegneri e nè operai. I ponti che ci legano ad altre persone, come tante isolette tra di loro collegate. Non siamo solidali gli uni agli altri. Ci spostiamo in continuazione e questi esili ponti tentano di assecondare i nostri movimenti, talvolta troppo bruschi o troppo estesi. Così finisce che si spezzino. Sono scelte...soltanto scelte.

Lady's Bridge è il nuovo album del mio amato Richard Hawley, autore, voce e chitarra dei suoi 4 albums da solista. Ex chitarrista dei Pulp, tournista per gente come Robbie Williams, All Saints, Beth Orton, ha deciso poi (e gliene sarò grato sempre, e non perchè disdegni i Pulp) di lavorare da solo, disintossicarsi e di partorire, per quanto mi riguarda, delle vere gemme.
Il suo lavoro precedente dal titolo Coles Corner l'ho definito come IL MIO album, per atmosfera e per i testi. Mi ha commosso decine di volte (e non dico tanto per dire)...mi ha fatto anche stare parecchio male in alcuni momenti. La forza della musica...della musica che senti tua.
A metà tra Roy Orbison e Johnny Cash...una voce calda di chi si racconta tra viaggi in solitudine ed il cuore fatto in piccoli pezzettini tante volte...come per ognuno di noi.

Musica per chi possiede un cuore che sanguina...ma che non smette mai di pulsare...

Se ti ho convinto e li vuoi, il negozio di dischi è vicino a casa tua di sicuro. Ma se prima preferisci darci un ascolto:

Richard Hawley "Lady's Bridge"

Richard Hawley "Coles Corner"


Richard Hawley "Lady's Bridge", 2007
Mute Records













Richard Hawley "Coles Corner", 2005
Mute Records












lunedì 27 agosto 2007

Two Tones Shoes


Ormai quasi tutti sanno della mia passione per le scarpe. Che siano classiche e sportive, non importa...fatto sta che ci rimango sotto e ne compro in continuazione. Stessa cosa per i pantaloni...ma questa è un'altra storia...
Oggi mi compro una rivista per i cosìdetti "vorrei ma non posso" (la rivista in questione è Verve, acquistata in seguito ad un titolo in copertina di cui sto per parlarvi) e mi getto famelico nella lettura dell'articolo che ha suscitato il mio interesse.
"A passo di swing" tratta della calzatura da uomo bicolore...un classico tra raffinatezza e stravaganza.
L'articolo incomincia con alcune righe di cui io sono sempre stato fermamente convinto e la cosa ha dato manforte alla mia teoria.

"Ricordo una conversazione di molti anni fa con uno psicanalista di Bologna durante il vernissage di chissà quale cosa. L'esimio luminare sosteneva come tutte le persone con una cura ed un interesse spiccati per le calzature siano fondamentalmente individui che stanno molto bene sia nel corpo che nella mente. Il motivo? Il gioco, la parte infantile che i piedi rappresentano. La prima cosa con cui gioca un neonato sono i suoi piedini, e continuare questo rapporto nel tempo, con la cura e l'interesse anche giocoso per le scarpe, è il modo di mantenere qualcosa di puro, di primordiale, ma anche legato all'istinto e alla fantasia. La teoria mi colpì abbastanza, ma ciò che mi colpì di più, guardando i piedi del mio interlocutore, furono le sue scarpe bicolore. Sembravano esprimere una sintesi perfetta di quanto mi aveva appena detto. Era la dimostrazione che il dottore conosceva perfettamente l'argomento di cui discettava tra un'oliva e un Martini anche nelle vesti di paziente di se stesso. Gioco, equilibrio tra fantasia e forma classica, estrema cura estetica. Trasgressione ma con misura. Stravaganza molto studiata.Oggetto da veri snob, se portate da chi se lo può permettere. [...]"

Tutto questo per autocelebrare il mio "stare bene dentro e fuori" e gonfiare a dismisura il mio ego...nonostante io non possieda un paio di two-tones...

...per ora...

Hit assoluta.


Stavo ascoltando il Back To Mine dei Royksopp ed incappo in questo brano: "Dirty talk" di Klein & MBO.
Stupendo...mi chiedo che storia possa avere dietro...di che anno sia a chi siano gli artisti in questione. Scopro con grandissima sorpresa che il brano è del 1982, uscito per la Zanza Records ed è prodotto da Mario Boncaldo e Tony Carrasco in qualità di paroliere. Attenzione perchè la killer track in questione è cantata da una al tempo quasi sconosciuta Rossana Casale.
Questo 12 pollici ha letteralmente spopolato nei clubs d'oltreoceano molto prima che facesse altrettanto qui da noi...tanto per cambiare.
Italo disco come se piovesse...

Qui il brano:
http://www.mediafire.com/?fnmmdoylnzj

N.B.
Qualora uno dei vecchi download non dovesse più funzionare perchè ormai esaurito, potete lasciarmi un commento e vedrò di ripostarvelo al più presto.

giovedì 23 agosto 2007

Gotye "Like Drawing Blood"


Sono preso benissimo da questa cosa di riuscire a condividere con chi legge questo blog la musica che ascolto, bella o brutta che sia.
Ogni album ve lo presento con entusiasmo da bambino...ne sono consapevole.
Dal numero di downloads che posso vedere, sembrerebbe che la cosa però piaccia anche a voi. Ne sono felice.
Veniamo al dunque.
Gotye. Questo tipo per me è saltato fuori dal nulla. Leggo per caso una recensione che lo osanna.
Vado su Youtube a cercarne un video e...me ne innamoro perdutamente.
Non so come definire la sua musica e nemmeno mi interessa farlo. Nell'album ci sono davvero tantissime sfumature diverse. Io vi posto un video, poi voi decidete cosa fare del link al suo album.
Anche se so bene cosa deciderete di fare...

Qui l'album:

http://www.mediafire.com/?cbtz9a9xugy

E qui il video...



Pick apart
The pieces of your heart
And let me peer inside
Let me in
Where only your thoughts have been
Let me occupy your mind
As you do mine

You have lost
Too much love
To fear, doubt and distrust
(It’s not enough)
You just threw away the key
To your heart

You don’t get burned
(’Cause nothing gets through)
It makes it easier
(Easier on you)
But that much more difficult for me
To make you see
Love ain’t fair
So there you are
My love

Your heart’s a mess
You won’t admit to it
It makes no sense
But I’m desperate to connect
And you, you can’t live like this

Love ain’t safe
You won’t get hurt if you stay chaste
So you can wait
But I don’t wanna waste my love

martedì 21 agosto 2007

Justice " † " (Cross)


Xavier De Rosnay e Gaspard Augé.
Sono due dj's.
Sono francesi.
Sono un po' fighetti.
Fanno musica elettronica.
Se sei un fanatico del dancefloor non puoi farcela...tu resistere non puoi...devi devi devi...masticar!
Molto meglio delle FruitJoy, perchè i Justice non ti fanno nemmeno venire la carie.
Hanno tutto quello che serve: attitudine, cassa house, piano e chitarrine nei punti giusti, sinth a profusione, originalità nonostante riescano a ricordare i veterani Daft Punk (ascoltare la traccia Phantom pt. I, poi mi saprete dire).
Se volete distruggervi letteralmente seguire le seguenti istruzioni:
1-Inserire il disco in questione
2-Leggere i max watts erogabili dal vostro ampli
3-Minacciare il suddetto affinchè con la manopola al fine corsa superiore (per intenderci quello che quando lo raggiungete, prima di accendere la musica evacuate l'edificio) esso riesca a superare di almeno 50db la soglia di rumore ammissibile
4-Con la musica ancora spenta, skippare dritti alla traccia n.11 dal titolo "Waters Of Nazareth"
5-Non lasciarsi ingannare dal titolo del brano...ripeto, NON LASCIARSI INGANNARE.
6-Con cautela, avvicinarsi al tasto PLAY (questo vale per la versione supporto CD, altrimenti assicurarsi di aver posizionato il 12 pollici sul giradischi, prendere la puntina ed avvicinarla al solco giusto)
7-Premerlo (appoggiare la puntina)
8-Se siete ancora vivi (la vostra casa comunque sembrerà uno scenario post-atomico, ma è normale, tranquilli) potete incominciare a sudare.

Musica che ti spettina.

Qui l'album in questione:

http://rapidshare.com/files/50371078/Justice_-____Cross___2007_.zip

E qui il video del primo singolo estratto, D.A.N.C.E. che farà di sicuro da brano trascinatore dell'album intero...

Allarme red heads!!!

Oggi, guardando il telegiornale, tra notizie di cronaca nera e le varie previsioni atmosferiche, mi è arrivata una notizia che mi ha decisamente destabilizzato. Come se non bastasse, la cosa mi è stata confermata di lì a breve da una mia fida collaboratrice, costantemente informata sull'argomento.
Vi riporto il breve articolo dal sito de La Stampa:

La rivista National Geographic: le chiome «pel di carota» scompariranno

NEW YORK
Allarme rosso dagli Usa: una chioma fiammeggiante come quelle di Nicole Kidman, di Julianne Moore o di Lindsay Lohan sarebbe in via di estinzione. Il gene dei capelli «pel di carota» starebbe sul punto di scomparire dalla faccia della terra, avverte la rivista National Geographic nel suo ultimo numero. Gli esperti consultati dal giornale hanno spiegato che meno del due per cento della popolazione del globo è in possesso del tratto genetico che porta ad avere capelli come quelli della "Casalinga Disperata" Marcia Cross, del principe Harry o di Sarah Ferguson. Ma gli incroci globali tra le razze e popolazioni rendono sempre più improbabile che due individui dai capelli rossi si incontrino e mettano su famiglia, il modo più affidabile per produrre un figlio con la chioma dello stesso colore. La rivista ricorda che il gene dei capelli rossi, un carattere recessivo, è comparso come mutazione nel Nord Europa alcune migliaia di anni fa e inizialmente servì a compensare e aumentare la capacità dell’organismo di produrre vitamina D dalla luce solare. Oggi però il gene dei capelli rossi porta effetti collaterali negativi: rende chi lo possiede più sensibile al cancro alla pelle e provoca una maggiore sensibilità ai colpi di calore e ai colpi di freddo. La Scozia resta uno di Paesi al mondo dove i rossi sono quasi dominanti, con il 40 per cento degli abitanti portatori del gene "pel di carota" e il 13 per cento della popolazione dotata di una chioma rossa. Ma anche se i capelli rossi "naturali" sono destinati in futuro a scomparire dalla faccia della terra, il fascino della loro rarità non accenna affatto a diminuire: secondo il National Geographic, soltanto l’anno scorso le donne americane hanno speso 123 milioni di dollari per dotarsi di una chioma simile a quella della Kidman.

Ora, devo essere molto molto molto sincero con voi. Sono preoccupato. Si, perchè si rischia di perdere un patrimonio di rara (e mai termine è stato più azzeccato, a questo punto!) bellezza.
Ditemi voi come si può vivere sapendo che tutto questo potrebbe non esserci più, un giorno:


Oppure questo:


Al povero Gustav Klimt, pace all'Anima sua, se fosse ancora tra di noi, prenderebbe un infarto.

Non sia mai che le altrettanto meravigliose fanciulle dei capelli di diverso colore si sentano in qualche modo denigrate o comunque sminuite anche se solo in minima parte.
Sapete che adoro ognuna di voi, per mille motivi meno banali dello sciocco colore dei capelli...però qui si parla di Julianne Moore! Maledizione! O di Audrey Hollander (fate finta, per piacere, che quest'ultima non faccia la pornostar di professione...grazie)...
Qui si sta parlando di "Qualitttaaaaee", come direbbe il buon Della...mica di "Anna dai capelli rossi"!
Ragazzi, inventatevi qualcosa, per favore...e fatelo alla svelta.
Qua mi tocca trasferirmi in Scozia, altrimenti...

sabato 18 agosto 2007

Rubare alla mafia è un suicidio o.s.t. (Across 110th street)


Vi sto trattando proprio bene, non c'è che dire.
Dopo la bomba di ieri, oggi vi propongo un album funk/soul da pochi conosciuto ma immancabile nella collezione di ogni buon appassionato di musica.
Trattasi della colonna sonora del film Across 110th Street (da noi italianizzato con il titolo di "Rubare alla mafia è un suicidio", film del regista Barry Shear con interpreti, tra gli altri, Antony Quinn e Yaphet Kotto), film del filone blaxploitation del 1972.
Ad opera di Bobby Womack, autore ed interprete e di J.J.Johnson che orchestra il tutto, questo album è da considerarsi una delle colonne sonore del genere meglio riuscite in assoluto, da non sfigurare neppure al confronto di capisaldi quali "Superfly" di Curtis Mayfield o di "Shaft" di Isaac Hayes.
Recentemente ristampato per l'etichetta Dagored e distribuito dalla Goodfellas (pessima la scelta della nuova copertina però), l'album contiene una traccia, la title track per la precisione, che il buon vecchio Quentin Tarantino ha preso in prestito per il suo "Jackie Brown" con protagonista Pam Grier, guarda caso interprete di molti dei vecchi film blaxploitation dei 70's...buongustaio il nostro Quentin.
Ad ogni modo questo è l'ennesimo capolavoro della musica black.
Al solito, se vi volete bene, sapete cosa dovete fare:

http://rapidshare.com/files/49711015/Bobby_Womack_-_Across_110th_Street.rar


"Across 110th Street", United Artists, 1972
Songs written and performed by Bobby Womack
Musical score composed and conducted by J.J.Johnson

venerdì 17 agosto 2007

Katzuma.org


Dietro questo pseudonimo si nasconde l'arte del sampling del buon Deda, ex cantante e producer dei Sangue Misto.
Abbandonate le spoglie del rapper (purtroppo, era uno dei migliori a mio modestissimo parere) ha intrapreso la "carriera" del produttore di musica funk (vedere il progetto "Gli Originali" al quale ha partecipato come arrangiatore insieme al maestro Franco Micalizzi, autore delle musiche dei film polizieschi italiani anni '70). La sua passione per la musica black '60 e '70 l'ha portato a fare quello che adesso porta avanti con il nome di Katzuma.org.
Dedito al "digging in the crates", ha trovato e messo insieme centinaia di campionamenti per farli suonare tutti insieme e dare l'impressione all'ascoltatore di stare ascoltando un disco uscito davvero dai 70's! Questo Moonbooty è davvero un piccolo capolavoro di taglia e cuci, impreziosito dagli interventi cantati del buon vecchio Sean Martin, già collaboratore con i The Dining Rooms e per il progetto Lagash (quest'ultimo presto lo renderò disponibile qui sul blog, perchè è un album stupendo) in qualità di vero e proprio cantante, oltre che ad una più che dignitosa carriera come rapper negli anni passati.
Un funk grassissimo e potentissimo direttamente da Bologna...impossibile non muoversi ascoltandolo.
L'album l'ho arricchito di una traccia bonus uscita invece per una compilation dal titolo Wastasi Showcase: una bella track dall'atmosfera rilassata, grazie anche allo stupendo flauto questa volta non campionato ma suonato.
Non è nella mia filosofia permettere il download di dischi italiani per di più autoprodotti...sarebbe musica da comprare (io ho il cd e poi, da vero malato feticista, appena saputo dell'uscita, mi sono comprato anche il vinile in edizione limitata...ma io sono un caso a parte e da non imitare assolutamente), ma questo è un album super esaurito e non ristampato, quindi non faccio del male a nessuno nel renderlo qui disponibile.
Se mi volete bene e se VI volete bene, scaricatevelo subito a questo indirizzo, e per Dio suonate la traccia 4 così forte da rendere il vostro vicino un'essere trasfigurato e bestemmiante:

http://rapidshare.com/files/49593060/Katzuma.org.rar

Katzuma.org - Moonbooty
Music from the motion picture

venerdì 10 agosto 2007

Goldie...

Profuma come profumano gli Angeli...
...la Donna perfetta...

Goldie, dice di chiamarsi Goldie...

martedì 7 agosto 2007

The Black Keys


Lo ammetto. Non li conoscevo. Poi per caso, una sera, sul tardi, passano un loro video ed io rimango piacevolmente colpito.
Faccio qualche ricerca e scopro che è uscito da poco il loro nuovo lavoro dal titolo "Magic Potion".
Leggo una recensione e questa incomincia così:

"Patrick Carney picchia duro sulle pelli e produce, Dan Auerbach mette in gioco le pastose corde vocali e fa incendiare una chitarra straordinariamente intensa e consapevole: il loro è uno scontro armonico di sensibilità sincronizzate, di congetture melodiche elementari e perciò ad un tempo letali e divertenti. Un blues-rock grezzo, primordiale, ma sempre visto da un'ottica bianca che lo rende subito acido, feroce."

Ora ditemi voi come potevo non ascoltare un disco così.
Ed infatti è quello che ho fatto e ne sono rimasto molto soddisfatto. Esattamente il suono che piace a me...con la voce che ricorda molto, per certi aspetti, il blues rurale dei primi anni '30, quando ad accompagnare la voce c'era solo una chitarra o nella migliore delle ipotesi anche un'armonica a bocca.
Qui invece ci sono batteria e chitarra che non lasciano respiro.

Musica per chi ama bersi un buon bicchiere di scotch americano invecchiato, ogni tanto...

Se vuoi questo disco, clicca qui...ma io consiglio di comprartelo:
http://rapidshare.com/files/47686956/The_Black_Keys_-_Magic_Potion__2006_.zip



sabato 4 agosto 2007

Le nostre condanne...


[...] Non c'è vita abbastanza lunga, nè coraggio abbastanza grande , nè sorte abbastanza benigna da sostenere un uomo che debba sopportare il peso di una tale condanna, una volta che questa gli sia stata inflitta. [...]

Henry James, sulla vita di Gustave Flaubert.

Sembra che non ci sia via di fuga a volte e che si debba soccombere a quegli elementi che apparentemente esulano dal nostro personale controllo. Come se dovessimo necessariamente avere il controllo su tutto. Che idea frustrante della vita.
Nel caso di Flaubert si trattava di una condanna legata ad un'intelligenza troppo spiccata per una persona forse troppo umile. Una conoscenza per mezzo della quale avrebbe misurato tutto intorno a sè, trovandolo tremendamente mediocre e rammaricandosene profondamente, senza quella pungente cattiveria e superiorità tipica di altre menti brillanti, che però lo avrebbe aiutato a condurre una vita vissuta con il distacco necessario.
Ma tornando a noi semplici esseri umani, cosa ci vieta di cambiare ciò che non ci sta bene? Siamo allora davvero mediocri? Perchè non lottare per reagire e cambiare tutto, se necessario...o "soltanto" rivoluzionarlo per ripristinare una situazione più adatta a noi?
Non lo so...ogni tanto mi capita di chiedermelo...
Forse è accidia...
...forse paura...
...forse.

venerdì 3 agosto 2007

Giuliano Palma


Dovete sapere che il buon Giuliano non ha solo fatto due dischi con i Bluebeaters, suonando con loro quell'inconfondibile rocksteady (che a me, sinceramente, a lungo andare mi asciuga)
Ora voi mi direte: per forza, cantava nei Casino Royale.
Bravissimi...mi date grandi soddisfazioni come al solito. Però non solo. Nel 2002 ha fatto uscire un dischetto moooooolto carino, da solista. Si può definire come una sorta di soul misto alla tradizionale musica italiana in stile Gino Paoli...un crooner di casa nostra, insomma. Forse per quello mi piace tanto questo disco...
Mi ha fatto stare bene un sacco di volte e se ne sono innamorati anche un paio di amici ai quali l'ho passato...vero Meme?!
Io non posso che consigliarvelo...poi decidete voi...
Musica leggera per pensieri leggeri.

Eccolo qui:
http://rapidshare.com/files/46680505/Giuliano_Palma_-_Gran_Premio__2002_.zip

"Un pilota senza scuderia, sul tracciato che mi porta via...viaggio solo..."

mercoledì 1 agosto 2007